Foro di Cesare
Giulio Cesare decise di costruire una grande piazza a suo nome, che fu inaugurata nel 46 a.C., probabilmente ancora incompleta, e fu terminata poi da Augusto).
A differenza del Foro Romano si trattava di un progetto unitario: una piazza con portici sui lati lunghi e con al centro del lato di fondo il tempio dedicato a Venere Genitrice, da cui Giulio Cesare si vantava di discendere attraverso Iulo, il progenitore della gens Iulia, figlio di Enea, a sua volta figlio della dea.
Cesare pagò di tasca propria i terreni sui quali il nuovo monumento doveva sorgere. Inoltre fece modificare il tradizionale e secolare orientamento della Curia, sede del Senato, che era stato incaricato di ricostruire dopo la sua distruzione in un incendio, in modo che si adattasse a quello del nuovo Foro che portava il suo nome.
La nuova piazza riprendeva il modello dei portici costruiti intorno ai templi che i più importanti ed influenti uomini politici dell'ultimo secolo della Repubblica erano andati edificando nella zona del Circo Flaminio e ne aveva i medesimi scopi di propaganda personale e di ricerca di consenso. Ma naturalmente la vicinanza al vecchio centro politico ne aumentava grandemente l'effetto.
Foro di Augusto
Il complesso del Foro di Augusto si sviluppa su un'area rettangolare di 125 metri di lunghezza per circa 120, intorno ad una piazza rettangolare circondata da portici in marmo e statue;
lungo un lato sorge il Tempio in marmo bianco, dedicato a Marte Untore dove si riuniva il Senato nelle sedute destinate a trattare temi legati alla guerra e si custodivano le insegne strappate ai nemici in battaglia.
Nella

parte settentrionale del foro, nello spazio detto "Aula del Colosso", Augusto volle fosse eretta una grandiosa statua alta presumibilmente fra gli 11 ed i 12 metri dedicata alla sua persona.
Foro di Nerva
Domiziano decise di unificare i complessi precedenti e nell'area irregolare rimasta libera tra il Tempio della Pace e i Fori di Cesare e di Augusto, fece edificare un'altra piazza monumentale che li metteva tutti in comunicazione tra loro.
Lo spazio obbligato, in parte occupato dalla sporgenza di una delle esedre del Foro di Augusto e nel quale doveva essere preservata la funzione di passaggio della via dell' Argileto , lo costrinsero a ridurre i portici laterali ad una semplice decorazione dei muri perimetrali. Il tempio, dedicato alla dea Minerva (sua protettrice così come era stata protettrice del semidio Eracle) si addossò all'esterno dell'esedra del Foro di Augusto, mentre lo spazio rimanente era utilizzato per un ampio ingresso monumentale (la Porticus Absidata) che doveva diventare l'ingresso a tutti i complessi monumentali.
La morte di Domiziano in una congiura fece sì che il complesso, già quasi terminato, fosse inaugurato dal suo successore Nerva e che da questi prendesse il nome di Foro di Nerva.
È conosciuto tuttavia anche come Foro Transitorio, a causa della funzione di passaggio che conservò al posto della via dell'Argileto.
Foro della Pace
Nella zona sud orientale dei Fori Imperiali Vespasiano ordina di costruire nel 71 a.C. il Foro della Pace inizialmente destinato a custodire il bottino frutto delle guerre giudaiche
e poi a sancire il tentativo della pace universale tanto nell'impero romano quanto fra le varie classi sociali dell'Urbe. Oltre ad un tempio, sulle rovine del quale sarà costruita nel IV secolo d.C. la basilica di Massenzio, l'area prevedeva una grande biblioteca e vari ambienti destinati

all'istruzione dei cittadini.
Come ci testimoniano gli scritti di Plinio il Vecchio, il foro della pace ebbe anche il merito di restituire a Roma le opere che Nerone aveva rinchiuso nella sua Domus Aurea come le statue dei Galati della città di Pergamo, il Ganimede di Leochares ed alcune opere di Fidia, Policleto e Nicomaco.
Foro di Traiano
Dopo la conquista della Dacia, avvenuta nel 107 d.C. il Foro Traiano, nato per celebrare la grandezza dell'imperatore, viene inaugurato solo 5 anni più tardi insieme alla Basilica Ulpia ed appena un anno prima della Colonna Traiana.
L'impianto del foro, più complesso nella planimetria rispetto ai precedenti, si sviluppa su di un'area rettangolare lunga circa 300 metri e larga 180. Le grandi dimensioni dei monumenti e dei vari edifici, non lasciano dubbi sul ruolo autocelebrativo del Foro Traiano, basti pensare ad esempio che l'area della piazza centrale era un rettangolo di 120 per 60 metri, o che la Basilica Ulpia copriva uno spazio di 120 metri per 90 oppure che l'altezza della colonna Traiana raggiunge quasi i 40 metri.
Alla piazza principale si accedeva attraverso un arco aperto lungo il muro perimentrale convesso, al centro sorgeva la statua equestre dell'imperatore Traiano, mentre tutt'intorno correvano portici sullo stile di quanto fatto per il foro di Augusto. Il fondo della piazza era riservato alla Basilica Ulpia, decorata, come il resto del colonnato, con statue dei Daci e suddivisa in 5 spaziose navate; alle sue spalle, in una piccola area ricavata fra le facciate di due biblioteche sorgeva la Colonna Traiana. Nel Foro di Traiano si svolgevano le più importanti celebrazioni pubbliche, come quella del 118 d.C. in cui l'Imperatore Adriano distrusse tutti i resoconti dei debiti contratti dai cittadini con il fisco, ma l'intero complesso decorativo, a partire dai rilevi della Colonna Traiana a quelli degli amorini e dei grifoni sulle pareti dell'ingresso, aveva il compito di manifestare non solo la magnificenza e la vastità dell'impero di Roma ma anche la pace e la stabilità raggiunta nei confronti di tutte le popolazioni vicine.
Mercati di Traiano
I lavori per la realizzazione del complesso oggi noto come i Mercati di Traiano, iniziarono, secondo la datazione riportata su alcuni bolli laterizi, presumibilmente fra il 94 ed il 95 d.C. durante l'impero di Domiziano.
L'intero complesso che conta ben sei livelli sovrapposti, si appoggia sul colle Quirinale ed è costituito da un insieme di botteghe ed ambienti con funzioni istituzionali come le sale destinate al "procurator Fori Divi Traiani". Nel centro intorno alla grande aula rettangolare, coperta da sei volte a crociera, si aprono numerosi ambienti commerciali organizzati con un reticolo funzionale di strade; il complesso degli edifici risulta essere un vasto mercato al quale si aggiunge fra il XII ed il XIII secolo la Torre delle Milizie, successivamente inglobata per due terzi dell'altezza dai rivestimenti laterizi attuali.